Gli ultimi difficoltosi anni ci hanno ricordato quanto sono importanti le comunità solidali, mentre il territorio a noi viene trasformato arbitrariamente stravolgendo il tessuto sociale che ne fa parte e ci vive.
Il quartiere di Castello è stato, e purtroppo è, teatro di numerose abbuffate speculative quartiere e sciatte pianificazioni urbanistiche in cui le esigenze e attenzioni verso gli abitanti sono regolari messe in secondo piano rispetto al profitto ed interesse di pochi.
Nei fatti, mentre mancano piazze, strutture sanitarie, spazi verdi pubblici il quartiere viene ciclicamente minacciato da ulteriori cementificazioni sotto forma di villette in un territorio già denso di persone, ironicamente sostenute come inevitabili soluzioni per il recupero di vecchie strutture andate a male, come quelle dell’ex Cerdec .
Da ridere però c’è ben poco considerato quanto queste proposte facciano emergere la noncuranza con cui costruttori ed amministratori sottovalutano le possibili nocività legate allo stoccaggio di materiale contaminato proveniente da questi ecomostri industriali ed alla piu che probabile immissione di inquinanti nei terreni e nella falda circorstante.
La conversione di questi luoghi dovrebbe avere come prioritaria la riqualificazione paesaggistica, ambientale e sanitaria dell’area stessa, garantendo monitaraggi continui e trasparenti ai cittadini e alle cittadine della zona.
Per il quartiere sano, vivibile e solidale che vogliamo la partecipazione attiva e critica alla discussione pubblica diventa quindi inevitabile, soprattutto in un contesto emergenziale come quello attuale in cui è costante il ricorso delle amministrazioni a tardive e malcomunicate deroghe e varianti.
Siete quindi tutte e tutti invitati il 23 marzo alle ore 21.00 al Circolo di Castello in via R . Giuliani 374 per un confronto aperto sulle esigenze e criticità del quartiere, cercando di capire insieme come muoverci e tutelarci.
Trekking urbano nei luoghi della Firenze coloniale per riappropriarsi di una memoria antifascista e antirazzista
Targhe, monumenti, edifici, intitolazioni di vie costellano Firenze a “glorificazione” del colonialismo italiano e a “legittimazione” della superiorità della razza: uno dei pilastri che ha “giustificato” l’imperialismo italiano in Africa.
Un passato coloniale rimosso nel mito degli “italiani brava gente” e che tace sui massacri delle popolazioni civili, le torture e le esecuzioni sommarie dei partigiani indipendentisti, i bombardamenti con le armi chimiche.
Un passato coloniale che spesso è perfettamente coincidente con il periodo fascista.
Una camminata nei luoghi del colonialismo italiano a Firenze è riappropriazione di una memoria storica antifascista, anticolonialista, antirazzista
Domenica 6 marzo ore 15.00
Si parte da Piazza San Marco e si arriva in Piazza Tasso
Siamo lieti di annunciare una nuova data di presentazione per MITI & MOLOTOV, il libro di interviste di Margaret Killjoy ad autori e autrici di fantascienza anarchici. Lo presenteremo insieme alle animatrici del progetto editoriale Collane di ruggine, nato oltre dieci anni fa dalla suggestione degli interrogativi di Margaret: come potremo mai realizzare un mondo migliore se non riusciamo almeno a immaginarlo?
Lo proviamo a immaginare insieme, sabato 5 marzo, al csa next emerson in via di Bellagio ore 18 “Miti & molotov. Interviste su anarchia e narrativa” di Margaret Killjoy. Ne parliamo con la curatrice dell’edizione italiana.
Segue: Chiacchiere intorno alla rivista autoprodotta Ruggine e letture musicate dei racconti dei numeri passati, a cura di Naotodate e FP
“Tumulto” è un progetto di ricerca fotografica che colloca al centro del proprio campo d’indagine la forza fisica, il movimento e i costumi propri di quella che si chiama spesso “scena musicale underground”. Tralasciando la bellezza formale dello scatto in posa, perseguendo un atteggiamento reportagistico, l’obiettivo fotografico si sofferma sulla crudezza della realtà, sulla forza dell’immediatezza, con le sbavature e imperfezioni che la contraddistinguono.
Il progetto mette in mostra circa 300 scatti di Michele Guerrini raccolti in più di 5 anni tra festival Do-It-Yourself, centri sociali e locali alternativi con l’obiettivo di raccontare la musica attraverso la corporeità e il movimento, cercando di ricavare dalla materia la forza di un suono, disturbante, non conforme.
Pochi e nascosti gli scatti ambientali di un viaggio fatto di appartamenti, fabbriche abbandonate, spazi occupati, parcheggi, autostrade.
La scelta del bianco e nero è un legame indissolubile di tutta la produzione: un mezzo per scavare fino alle radici tra luce e ombra di ogni scatto.
(dalle 16.30 alle 19) Contro l’obsolescenza programmata… Porta i tuoi oggetti rotti che proviamo a ripararli insieme! Piccoli elettrodomestici, radio, stufe, lampade, tostapane, ventilatori, stereo…
Attenzione! Porta solo ciò a cui non tieni particolarmente: non è detto che la riparazione funzionerà. Finita la giornata ti riporterai tutto a casa, rotto o riparato che sia!